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Trattamento delle varici degli arti inferiori

Le varici o vene varicose degli arti inferiori sono vene dilatate e tortuose che interessano una vasta fetta di popolazione di entrambe i sessi.

Non è riconosciuta come una vera e propria malattia ereditaria ma esiste indubbiamente una forte componente familiare, in cui le pareti delle vene hanno in sostanza una scarsa elasticità e quindi tendono nel tempo a dilatarsi.

Il sesso femminile è più colpito e anche più sensibile al problema perché la gravidanza, la menopausa ecc contribuiscono molto alla insorgenza di una malattia che all’inizio ha un fortissimo impatto estetico per poi diventare una malattia sintomatica e con gravi complicanze (tromboflebiti, ulcerazioni ecc).

Le vene varicose si evidenziano sulle cute superficiale delle gambe ma hanno in generale origine dal sistema delle safena (interna od esterna) che sono le vene piu importanti del nostro sistema venoso superficiale.

Nella insorgenza della malattia ha sicuramente una grossa importanza la forza di gravità(le vene infatti sono tubi che devono portare il sangue dal basso verso l’alto) e quindi la sedentarietà, il sovrappeso, alcune attività lavorative contribuiscono alla manifestazione della malattia stessa.

Schematicamente il trattamento delle vene varicose si puo distinguere in:

  • Trattamento conservativo (calza elastica e terapia sintomatica dei disturbi prevalenti come pesantezza, crampi notturni, bruciore, gonfiore, prurito);
  • Trattamento chirurgico (oggi sotto questo termine generico vengono compresi molti trattamenti, differenti fra loro per impostazione, risultati, tecnologie utilizzate).

Una esatta indicazione a qualsiasi tipo di trattamento conservativo o meno scaturiscono da un attenta visita specialistica, da un approfondito esame ecocolordoppler degli arti inferiori e non da ultimo dalle esigenze e aspettative del paziente.

Mente fino a agli anni 80 esisteva un solo intervento che veniva eseguito a tutti, indistintamente, che comportavo lo strappo di tutta la safena e dei suoi collaterali varicosi, con l’avvento della diagnostica ecocolordoppler e quindi delle migliori conoscenze anatomiche ed emodinamiche del circolo venoso esistono diverse tecniche di approccio alla malattia, per cui alla fine si può e si deve parlare di un approccio personalizzato alla malattia

Trattamenti mininvasivi delle varici

Se fino agli 80-90 l’approccio chirurgico alla malattia varicosa era unico ed uguale per tutti (stripping) negli anni 90 iniziano a comparire le prime alternative alla chirurgia standard di stripping (intervento eseguito peraltro dall’inizio del secolo scorso in tutto il mondo).

La caratteristica di questi nuovi trattamenti e che a volte impiegano tecnologie sofisticate è quella di essere mininvasive (laser, radiofrequenza, colla, scleroterapia, CHIVA sono alcuni esempi di come le vene varicose posso essere trattate con pochi e piccoli tagli o a volte senza tagli ed in anestesia locale e senza ricovero.

Il concetto di minivasivita’, nel trattamento delle varici degli arti inferiori è comunque un concetto complessivo poiche’ non è solo il gesto e la tecnica chirurgica ad essere minivasivo ma anche l’anestesia (di solito se necessaria si usa solo anestesia locale), la degenza che non richieste ricovero o particolari convalescenze.

Sicuramente due sono le novita che hanno stravolto il panorama del trattamento delle varici degli arti inferiori:

Un approccio emodinamico (cioe’ la correzione, anche attraverso gesti chirurgici semplici) tendente a ridurre la pressione all’interno del sistema venoso dilatato con conseguente miglioramento dei sintomi della malattia e riduzione delle manifestazioni estetiche (varicosità)

Le tecniche endovascolari sono

  • La Radiofrequenza
  • Il Laser
  • La colla di cianoacrilato
  • La scleorterapia

Tali tecniche pur differenziandosi fra di loro per risultati, efficacia, effetti collaterali ecc hanno in comune il fatto che le vene non vengono strappate ma chiuse a volte con il calore (Laser, Radiofrequenza) a volte con sostanze chimiche (colla, scleroterapia)

Trattamento estetico delle varici

La malattia venosa cronica è per definizione una malattia cronica e dalla quale non si guarisce quasi mai definitivamente, poiche’ alla base c’ è una debolezza di parete di tali vasi.

La malattia si manifesta nei primissimi tempi come un problema prevalentemente estetico poiche’ compaiono queste vene dilatate e tortuose sulle gambe e sulle cosce.

La malattia pur avendo un importante connotato estetico, non va considerata però un inestetismo. Alla lunga infatti e se non trattata il problema estetico lascia il posto ai disturbi e alle complicanze trasformando cosi in maniera incontrovertibile una semplice problema guaribile e risolvibile in un problema cronico

In conclusione anche e soprattutto dal punto di vista estetico è chiaro che la risoluzione del problema è migliore se affrontata precocemente e con tecniche mininvasive.

Più passa il tempo meno saranno buoni i risultati anche estetici fino ad arrivare a quadri di complicanze gravi quali le ulcerazioni cutanee

Ogni tecnica fra quelle descritte ha pregi, difetti e complicanze.

Anche i migliori risultati estetici non si ottengono, per forza con le tecniche mininvasive, ma solo a seguito della scelta giusta, nel paziente giusto.

E’ per tale motivo che pur apparendo una malattia banale, le varici degli arti inferiori, vanno affrontate da specialisti esperti e che sappiano proporre e quindi fare tutte le tecnologie e trattamenti possibili.

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