La mastoplastica additiva è uno degli interventi maggiormente richiesti dalle donne, non solo per fattori estetici ma anche per questioni funzionali. Nella maggior parte dei casi, le donne si chiedono come aumentare il seno in maniera naturale, oppure sistemare alcune zone che potrebbero essere state svuotate da fattori differenti. A chi è indicato questo tipo di intervento e come si svolge la mastoplastica seno?
Sinonimo di femminilità e di maternità, il seno è molto importante per una donna. La mastoplastica additiva non è solo un intervento funzionale per l’aumento del seno, bensì un trattamento personalizzato che aiuta a rispondere a tutte le esigenze femminili.
L’ingrandimento del seno viene considerato solo come un fattore estetico, anche se ci sono delle variabili funzionali: una malattia, un dimagrimento improvviso, un’asimmetria oppure un difetto fastidioso al portamento. Grazie allo studio e al miglioramento delle tecniche, oggi è possibile avvalersi dei professionisti per richiedere la mastoplastica. Molto spesso è un modo per sentirsi bene psicologicamente e fisicamente, altre volte è una esigenza primaria.
La mastoplastica additiva è un intervento chirurgico che consente di aumentare il seno. La sua storia inizia nel lontano 1895, con la possibilità di modificare la forma di un seno piccolo o grande oppure andare a lavorare su una asimmetria particolare.
Prima di andare a vedere nel dettaglio come si svolge un intervento chirurgico seno, possiamo anticipare che si tratta di una operazione anticipata da un colloquio con nostro il chirurgo estetico. I soggetti interessati a questo tipo di intervento, possono essere donne con mammelle piccole – troppo grandi – con una visibile perdita di consistenza nel tempo oppure delle asimmetrie particolari e fastidiose.
I tempi per l’operazione, l’anestesia e il post operatorio variano a seconda del tipo di necessità della paziente: ogni caso è singolo e studiato nei minimi dettagli.
Come andremo ad approfondire, nel post operatorio ci saranno delle cicatrici che andranno man mano a cicatrizzarsi, stabilizzandosi nel tempo. Queste saranno poco visibili e non ci sarà alcun dolore.
L’esito finale è, nella maggior parte dei casi, ottimale specie se si seguono le indicazioni del chirurgo durante tutta la fase che va da prima al post operatorio.
La mastoplastica additiva per aumentare il seno è un intervento che ne migliora la forma, qualsiasi sia la necessità della nostra paziente. L’intervento di ingrandimento seno è il più richiesto, soprattutto quando le mammelle sono poco sviluppate o rilassate. In caso di rilassamento eccessivo, si dovrà ricorrere alla mastopessi additiva. Una tecnica impiegata anche quando si ha a che fare con una asimmetria o deformazione particolare.
È importante che il soggetto abbia compiuto diciotto anni, al fine che lo sviluppo del seno e delle ghiandole siano complete. Prima di effettuare l’operazione, il nostro chirurgo chiederà la motivazione di tale decisione. Non solo, andremo a compiere dei controlli e delle misurazioni così da proporre la soluzione più adatta a seconda del tipo di fisico e seno. In caso di malattia, il soggetto dovrà essere completamente guarito o comunque si dovranno effettuare degli accertamenti.
Prima dell’operazione di mastoplastica additiva, il soggetto interessato deve sostenere un colloquio approfondito con il chirurgo. Lo stesso servirà a decidere la misura della protesi e la sua forma oltre che il contenuto.
Il medico preposto all’operazione di mastoplastica andrà a fondo della situazione, valutando se un intervento di questo tipo sia o meno fattibile. Il chirurgo seno, dopo un consulto verbale approfondito, procederà con un controllo diretto per valutare la dimensione del seno, le possibili asimmetrie e la posizione del seno naturale.
Se si deciderà di procedere con l’intervento, il medico stesso darà le sue valutazioni in merito trovando una strada che incontri la necessità del paziente e ciò che si può realmente concretizzare. In caso di assunzione della pillola anticoncezionale, il medico chiederà di sospenderla un mese prima dell’intervento stesso.
Per svolgere al meglio la mastoplastica additiva, il nostro medico chirurgo darà al paziente ogni tipo di informazione con le complicanze, i tempi di recupero e ogni altro minimo dettaglio importante. Il foglio di consenso si firma solo dopo che il colloquio e il controllo sono volti al termine.
Scegliere la protesi per svolgere l’intervento di mastoplastica è una fase delicata, post colloquio. Il chirurgo ha il compito di scegliere la tipologia di protesi che possa adattarsi perfettamente alla conformazione fisica del paziente. L’obiettivo finale è quello di ottenere un seno naturale, armonioso cancellando i vari difetti o i fattori che possono arrecare disagio.
Le protesi a disposizione possono presentarsi a goccia oppure possono essere rotonde. Si differenziano per:
Le protesi usate per l’intervento di aumento del seno sono arricchite da un involucro esterno formato dal silicone in gel. Questo viene definito come materiale uniforme e coesivo, così da potersi adattare perfettamente a quelle che sono le esigenze di ogni persona.
È bene evidenziare che le protesi di ultima generazione offrono un grado di sicurezza avanzato, di altissimo livello. Noi di Sceb offriamo alla paziente una proposta ampia di protesi, cos’ da trovare insieme la soluzione ideale alle proprie esigenze.
La visita pre operatoria per l’intervento di mastoplastica seno è indispensabile, integrando il tutto con degli esami pre operatori importanti:
Sono richieste condizioni ottimali della paziente prima di essere sottoposta ad intervento. Il medico consiglierà la sospensione di alcuni farmaci, come l’aspirina e la pillola anticoncezionale. Non solo, il paziente dovrà smettere di fumare due settimane prima dell’intervento e svolgere uno stile di vita coretto.
Qualsiasi cambiamento, patologia o azione che possano influire negativamente sull’operazione dovrà essere tempestivamente comunicata al medico chirurgo (potendo anche posticipare l’intervento). Il giorno indicato per l’intervento, il paziente si presenterà a digiuno completo – privo di smalto sulle unghie – reggiseno elastico come da consiglio del chirurgo e senza alcun gioiello/piercing.
L'intervento al seno viene svolto dal nostro medico professionista, a seguito di tutta la procedura di cui sopra. Si effettua con anestesia generale sul paziente, per addormentarlo completamente. La respirazione avviene mediante una mascherina o tubo a seconda della circostanza.
Se il medico lo consente, l’intervento mastoplastica additiva può essere svolto anche con anestesia locale con sedazione. In questo caso specifico, ci sarà l’inserimento della protesi al seno con una incisione di 5cm sulla parte inferiore esterna sul margine pariareolare, oppure dal cavo ascellare: sono tecniche che vengono decise in fase di pre operatorio dal medico a seconda della richiesta del paziente.
In linea generale, questi interventi seno possono durare circa due ore.
I fattori chiave della protesi scelta sono proiezione – altezza e larghezza. È bene considerare variabili che verranno poi applicate dal chirurgo seno, sempre attraverso la valutazione delle mammelle e desideri della paziente verificando la simmetria e il primo risultato post operatorio.
L’intervento di mastoplastica additiva consiste nell’aumento del volume del seno mediante l’introduzione dietro ghiandola o dietro il muscolo pettorale di un impianto di silicone.
La mastoplastica additiva è eseguita generalmente in anestesia generale, in Day hospital (senza ricovero in clinica) ma in certi casi si può’ eseguire in anestesia locale associata ad una sedazione cosciente. In entrambe i casi comunque la dimissione avviene nella stessa giornata.
Le incisioni cutanee di servizio per l’inserimento dell’impianto sono quella emiperiareolare inferiore, al solco sottomammario. La scelta dipende dalle caratteristiche della mammella, dalla forma del complesso areola-capezzolo e dalle preferenze del chirurgo ma comunque e’ sempre condivisa con la paziente.
L’impianto puo’ essere posizionato dietro la ghiandola o dietro il muscolo pettorale, a seconda delle dimensioni e della forma della ghiandola mammaria nativa, dello spessore della cute e anche eventualmente del grado di rilassamento della mammella.
Il controllo del dolore postoperatorio e del sanguinamento perioperatorio e’ garantito dall’infiltrazione di una miscela di anestetici locali a lunga durata di azione e di un potente vasocostrittore, l’Adrenalina, nella tasca creata per l’alloggiamento dell’impianto. Generalmente non lascio drenaggi alla fine in quanto la tecnica chirurgica di realizzazione della tasca protesica e’ atraumatica, rispetta i piani anatomici normali e risulta del tutto esangue.
Per la sutura cutanea dell’incisione utilizzo una sutura estetica intradermica riassorbibile con un filo molto sottile eventualmente sostituita da una nuova colla sintetica che crea un film di protezione superficiale idrorepellente. Ciò consente di evitare i segni del punto di sutura e permette alla paziente di fare la doccia subito senza aspettare, come solitamente avviene, che la ferita sia completamente guarita.
L’intervento di mastoplastica additiva inizia con la somministrazione per via endovenosa di un blando sedativo quindi di altri farmaci che inducono uno stato di sedazione cosciente (stato paragonabile al sonno) che consente il mantenimento dell’attività della muscolatura respiratoria e quindi non è necessario essere intubati. Quindi verrà anestetizzata la cute della mammella e si procederà con l’incisione chirurgica ed all’anestesia per infiltrazione per piani via via che si procede con l’atto operatorio. Vengono utilizzati dei farmaci anestetici che hanno una lunga latenza e durata di azione in modo che sia garantita la totale analgesia nelle ore dopo l’intervento comunque mantenibile con la terapia antinfiammatoria specifica che verrà prescritta alla dimissione.
Si procede quindi alla preparazione della tasca per l’inserimento dell’impianto che può essere di forma anatomica o rotonda a varie proiezioni; la scelta dell’impianto terrà conto di alcuni parametri fissi (diametro della mammella, spessore della cute, posizione e forma del complesso areola-capezzolo), nonchè del desiderio della paziente e comunque si prefiggerà l’obiettivo del raggiungimento di un risultato finale naturale e definitivo.
Il posizionamento della protesi potrà essere retroghiandolare o retromuscolare totale o parziale e cioè per metà l’impianto sarà posizionato sotto ghiandola e per metà sottomuscolo secondo un doppio piano (tecnica dual plane sec. Tebbets), tecnica molto utile nei casi in cui vi sia un rilassamento della ghiandola mammaria con capezzoli ben posizionati sopra al solco inframammario, permetterà di ottenere quel riempimento del decolletè senza la necessità di effettuare un lifting della pelle (con conseguenti cicatrici talora anche fin troppo visibili) grazie al riempimento cioè allo stiramento sulla cute mammaria dovuto all’effetto di proiezione in avanti sulla ghiandola da parte della protesi stessa. Il posizionamento sottomuscolare nella parte superiore garantirà un’adeguata copertura della protesi evitando il rischio di “rimpling”, cioè di percezione visiva delle pieghe della protesi dalla pelle ma nello stesso tempo la parte inferiore dell’impianto libera di muoversi dietro la ghiandola – e non statica come nei casi di posizionamento totalmente sottomuscolare – consentirà di ottenere un risultato molto naturale con seni mobili al cambiamento della posizione.
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