La Blefaroplastica non consente la correzione delle cosiddette “zampe di gallina” o “cross-wrinkles”(rughe laterali al canto esterno dell’occhio) o delle cosiddette “occhiaie” cioè quella colorazione bluastra della palpebra inferiore dovuta ad un’eccessiva sottigliezza della cute che lascia trasparire il reticolo venoso sottostante. In questi casi la correzione si ottiene, per le zampe di gallina con la tossina botulinica, delle occhiaie con l’impianto di grasso autologo prelevato da altra regione corporea (lipofilling), lavato, centrifugato ed eventualmente attivato con fattori di crescita estratti dalle piastrine (Platelets rich plasma).
Qualora lo richieda esplicitamente la paziente, è possibile modificare il taglio dell’occhio mediante un intervento chiamato “cantoplastica” che consiste nella sezione del legamento e del tendine cantale dell’occhio ed il suo riancoraggio più craniale in modo da dare all’occhio una forma a mandorla per esempio. In questo caso il postoperatorio è assai più delicato comportando un gonfiore dell’occhio più persistente che può pregiudicare la presentabilità anche per oltre un mese.
L’intervento di blefaroplastica superiore consiste nella rimozione di un’ellisse di cute dalla piega palpebrale e contestualmente delle borse di grasso eccedenti.
L’intervento è eseguito in regime ambulatoriale, in anestesia locale e non comporta cicatrici visibili perché la cicatrice cadrà nella piega palpebrale superiore. I punti vengono rimossi dopo 5-7 giorni, il postoperatorio non è particolarmente impegnativo, i lividi ed il gonfiore spariranno dopo 3-4 giorni.
La blefaroplastica inferiore è un intervento più delicato di quella superiore, consiste nella correzione della cute e del grasso delle borse eccedenti. Esistono due tipi di tecnica, quella a cicatrice esterna necessaria quando si deve correggere la pelle in eccesso oltre alle borse e quella transcongiuntivale che non comporta tagli esterni ma solo un piccolo taglietto nella congiuntiva, è indicata nei soggetti giovani quando si devono asportare solo le borse ma non c’è cute in eccesso. In entrambe i casi tuttavia le cicatrici sono invisibili.
I rischi nella blefaroplastica inferiore sono oltre ai soliti generici di tutti gli interventi (sanguinamento, infezione) il cambio della forma dell’occhio (dallo scleral show fino all’ectropion cioè all’esposizione permanente della sclera a causa di un danneggiamento della lamella e conseguenza dei fenomeni cicatriziali nel postoperatorio; questo esito, per la verità abbastanza raro, è correggibile solo mediante un reintervento chirurgico. Per evitare questa evenienza si è soliti ancorare il legamento cantale al periostio dell’orbita mediante un punto di sutura interno non riassorbibile che controbilancerà eventuali retrazioni cicatriziali nel postoperatorio proteggendo dal rischio di esposizione sclerale.
– non truccare gli occhi
– sospendere terapie antiaggreganti (Aspirina) o anticoagulanti (Coumadin,Sintrom) 1 settimana prima
– rimuovere lenti a contatto
– rimanere digiuni da almeno 6 h (si può bere poca acqua o un caffè fino a 3 h prima)
– riposo sdraiati per 1 h con ghiaccio locale
– evitare sforzi maggiori per 24-48h
– utilizzare gli occhiali da sole (la luce potrebbe dare fastidio nelle ore successive)
– ripresa dell’attività sportiva dopo 7 gg
– applicare colliri umettanti ed antibiotici per 5 gg 3 volte al di
– asimmetrie
– modifica del taglio degli occhi nella blefaroplastica inferiore ( dallo scleral show fino all’ectropion)
– evoluzione distrofico-cheloidea delle cicatrici
– residui di depositi di grasso per incompleta bursectomia
– Anestesia locale
– No ricovero in clinica
– No dolore
– Modesto gonfiore per 24-48 h ( blefaro inferiore)
– Cicatrici invisibili
– Risultati definitivi
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